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Pellegrinaggio del giovane Aroldo, Il.

Poema di G.G. Byron, in quattro canti pubblicati separatamente: i primi due nel 1812, il terzo nel 1816, l'ultimo nel 1818. In esso l'autore, mediante la finzione del viaggio di un giovane pellegrino attraverso l'Europa, descrive i paesaggi, la storia, le condizioni dei Paesi che questi visita: i primi due canti sono dedicati al Portogallo, alla Spagna, all'Alsazia e alla Grecia; il terzo è dedicato a Waterloo, alle rive del Reno e alla Svizzera. Le descrizioni vivaci e colorite dei luoghi, la rievocazione di eventi e le riflessioni sulle situazioni sociali e politiche incontrate sono filtrate dai sentimenti e dalle emozioni vissute dal pellegrino, cioè dal poeta. Nel quarto canto, dedicato all'Italia, Byron abbandonò la controfigura di Aroldo per narrare in prima persona dei grandi uomini, delle glorie passate e della presente miseria della penisola. L'opera ebbe fra i contemporanei un notevole successo, anche se attualmente è considerata interessante ma secondaria nell'ambito della produzione romantica.